| 网站首页 | 法语沙龙 | 英语沙龙 | 德语沙龙 | 西语沙龙 | 韩语沙龙 | 日语沙龙 | 俄语沙龙 | 意语沙龙 | 外语论坛 | 葡语沙龙 | 瑞语沙龙 | 阿语沙龙 | 热卖 | 
最新公告:

  没有公告

您现在的位置: 外语沙龙 >> 意语沙龙 >> 意大利语阅读 >> 正文
专题栏目
更多内容
最新推荐 更多内容
相关文章
意大利的大区及首府
意大利概况
意大利的交通
黑公鸡引发的革命
意发现蒙娜丽莎墓地 微笑
中国银联开通银联卡意大
西西里岛的葡萄酒传奇
意大利购物指南
意大利锡耶纳:城市很小
意大利最美的湖泊 Lago 
更多内容
alimama广告位
意语阅读:《木偶奇遇记》29           ★★★★
意语阅读:《木偶奇遇记》29
作者:未知 文章来源:互联网 点击数: 更新时间:2007-09-05 14:49:36

29. Ritorna a casa della Fata, la quale gli promette che il giorno dopo non sarà più un burattino, ma diventerà un ragazzo. Gran colazione di caffè-e-latte per festeggiare questo grande avvenimento.

Alidoro salva Pinocchio dal pescatore

Mentre il pescatore era proprio sul punto di buttar Pinocchio nella padella, entrò nella grotta un grosso cane condotto là dallodore acutissimo e ghiotto della frittura.

"Passa via!" gli gridò il pescatore minacciandolo e tenendo sempre in mano il burattino infarinato.

Ma il povero cane aveva una fame per quattro, e mugolando e dimenando la coda, pareva che dicesse: "Dammi un boccon di frittura e ti lascio in pace."

"Passa via, ti dico!" gli ripeté il pescatore. e allungò la gamba per tirargli una pedata.

Allora il cane che, quando aveva fame davvero, non era avvezzo a lasciarsi posar mosche sul naso, si rivoltò ringhioso al pescatore, mostrandogli le sue terribili zanne.

In quel mentre si udì nella grotta una vocina fioca fioca, che disse:

"Salvami, Alidoro!... Se non mi salvi, son fritto!"

Il cane riconobbe subito la voce di Pinocchio e si accorse con sua grandissima maraviglia che la vocina era uscita da quel fagotto infarinato che il pescatore teneva in mano.

Allora che cosa fa? Spicca un gran lancio da terra, abbocca quel fagotto infarinato e tenendolo leggermente coi denti, esce correndo dalla grotta, e via come un baleno!

Il pescatore, arrabbiatissimo di vedersi strappar di mano un pesce, che egli avrebbe mangiato tanto volentieri, si provò a rincorrere il cane. ma fatti pochi passi, gli venne un nodo di tosse e dové tornarsene indietro.

Intanto Alidoro, ritrovata che ebbe la viottola che conduceva al paese, si fermò e posò delicatamente in terra lamico Pinocchio.

"Quanto ti debbo ringraziare!" disse il burattino.

"Non cè bisogno, replicò il cane, tu salvasti me, e quel che è fatto, è reso. Si sa: in questo mondo bisogna tutti aiutarsi luno collaltro."

"Ma come mai sei capitato in quella grotta?"

"Ero sempre qui disteso sulla spiaggia più morto che vivo, quando il vento mi ha portato da lontano un odorino di frittura. Quellodorino mi ha stuzzicato lappetito, e io gli sono andato dietro. Se arrivavo un minuto più tardi!..."

"Non me lo dire!" urlò Pinocchio che tremava ancora dalla paura. "Non me lo dire! Se tu arrivavi un minuto più tardi, a questora io ero belle fritto, mangiato e digerito. Brrr!... mi vengono i brividi soltanto a pensarvi!..."

Alidoro, ridendo, stese la zampa destra verso il burattino, il quale gliela strinse forte forte in segno di grande amicizia: e dopo si lasciarono.

Il cane riprese la strada di casa: e Pinocchio, rimasto solo, andò a una capanna lì poco distante, e domandò a un vecchietto che stava sulla porta a scaldarsi al sole:

"Dite, galantuomo, sapete nulla di un povero ragazzo ferito nel capo e che si chiamava Eugenio?..."

"Il ragazzo è stato portato da alcuni pescatori in questa capanna, e ora..."

"Ora sarà morto!..." interruppe Pinocchio con gran dolore.

"No: ora è vivo, ed è già ritornato a casa sua."

"Davvero, davvero?" gridò il burattino, saltando dallallegrezza. "Dunque la ferita non era grave?"

"Ma poteva riuscire gravissima e anche mortale, rispose il vecchietto, perché gli tirarono sul capo un grosso libro rilegato in cartone."

"E chi glielo tirò?"

"Un suo compagno di scuola: un certo Pinocchio..."

"E chi è questo Pinocchio?" domandò il burattino facendo lo gnorri.

"Dicono che sia un ragazzaccio, un vagabondo, un vero rompicollo..."

"Calunnie! Tutte calunnie!"

"Lo conosci tu questo Pinocchio?"

"Di vista!" rispose il burattino.

"E tu che concetto ne hai?" gli chiese il vecchietto.

"A me mi pare un gran buon figliuolo, pieno di voglia di studiare, ubbidiente, affezionato al suo babbo e alla sua famiglia..."

Mentre il burattino sfilava a faccia fresca tutte queste bugie, si toccò il naso e si accorse che il naso gli sera allungato più dun palmo. Allora tutto impaurito cominciò a gridare:

"Non date retta, galantuomo, a tutto il bene che ve ne ho detto: perché conosco benissimo Pinocchio e posso assicurarvi anchio che è davvero un ragazzaccio, un disubbidiente e uno svogliato, che invece di andare a scuola, va coi compagni a fare lo sbarazzino!"

Appena ebbe pronunziate queste parole, il suo naso raccorcì e tornò della grandezza naturale, come era prima.

"E perché sei tutto bianco a codesto modo?" gli domandò a un tratto il vecchietto.

"Vi dirò... senza avvedermene, mi sono strofinato a un muro, che era imbiancato di fresco", rispose il burattino, vergognandosi a confessare che lo avevano infarinato come un pesce, per poi friggerlo in padella.

"O della tua giacchetta, de tuoi calzoncini e del tuo berretto che cosa ne hai fatto?"

"Ho incontrato i ladri e mi hanno spogliato. Dite, buon vecchio, non avreste per caso da darmi un po di vestituccio, tanto perché io possa ritornare a casa?"

"Ragazzo mio, in fatto di vestiti, io non ho che un piccolo sacchetto, dove ci tengo i lupini. Se vuoi, piglialo: eccolo là."

E Pinocchio non se lo fece dire due volte: prese subito il sacchetto dei lupini che era vuoto, e dopo averci fatto colle forbici una piccola buca nel fondo e due buche dalle parti, se lo infilò a uso camicia. E vestito leggerino a quel modo, si avviò verso il paese.

Ma, lungo la strada, non si sentiva punto tranquillo. tantè vero che faceva un passo avanti e uno indietro e, discorrendo da sé solo, andava dicendo:

"Come farò a presentarmi alla mia buona Fatina? Che dirà quando mi vedrà?... Vorrà perdonar mi questa seconda birichinata?... Scommetto che non me la perdona!... oh! non me la perdona di certo... E mi sta il dovere: perché io sono un monello che prometto sempre di correggermi, e non mantengo mai!..."

Arrivò al paese che era già notte buia, e perché faceva tempaccio e lacqua veniva giù a catinelle, andò diritto diritto alla casa della Fata collanimo risoluto di bussare alla porta e di farsi aprire.

Ma, quando fu lì, sentì mancarsi il coraggio, e invece di bussare si allontanò, correndo, una ventina di passi. Si avvicinò una seconda volta alla porta, e non concluse nulla: si avvicinò una terza volta, e nulla: la quarta volta prese, tremando, il battente di ferro in mano, e bussò un piccolo colpettino.

Aspetta, aspetta, finalmente dopo mezzora si aprì una finestra dellultimo piano (la casa era di quattro piani) e Pinocchio vide affacciarsi una grossa Lumaca, che aveva un lumicino acceso sul capo, la quale disse:

"Chi è a questora?"

"La Fata è in casa?" domandò il burattino.

"La Fata dorme e non vuol essere svegliata: ma tu chi sei?"

"Sono io!"

"Chi io?"

"Pinocchio."

"Chi Pinocchio?"

"Il burattino, quello che sta in casa colla Fata."

"Ah! ho capito." disse la Lumaca "Aspettami costì, che ora scendo giù e ti apro subito."

"Spicciatevi, per carità, perché io muoio dal freddo."

"Ragazzo mio, io sono una lumaca, e le lumache non hanno mai fretta."

Intanto passò unora, ne passarono due, e la porta non si apriva: per cui Pinocchio, che tremava dal freddo, dalla paura e dallacqua che aveva addosso, si fece cuore e bussò una seconda volta, e bussò più forte. A quel secondo colpo si aprì una finestra del piano di sotto e si affacciò la solita Lumaca.

"Lumachina bella", gridò Pinocchio dalla strada, sono due ore che aspetto! E due ore, a questa serataccia, diventano più lunghe di due anni. Spicciatevi, per carità."

"Ragazzo mio" gli rispose dalla finestra quella bestiola tutta pace e tutta flemma, "ragazzo mio, io sono una lumaca, e le lumache non hanno mai fretta."

E la finestra si richiuse.

Di lì a poco suonò la mezzanotte: poi il tocco, poi le due dopo mezzanotte, e la porta era sempre chiusa.

Allora Pinocchio, perduta la pazienza, afferrò con rabbia il battente della porta per bussare un gran colpo da far rintronare tutto il casamento: ma il battente che era di ferro, diventò a un tratto unanguilla viva, che sgusciandogli dalle mani sparì nel rigagnolo dacqua in mezzo alla strada.

"Ah, sì?" gridò Pinocchio sempre più accecato dalla collera. "Se il battente è sparito, io seguiterò a bussare a furia di calci."

E tiratosi un poco indietro, lasciò andare una solennissima pedata nelluscio della casa. Il colpo fu così forte, che il piede penetrò nel legno fino a mezzo: e quando il burattino si provò a ricavarlo fuori, fu tutta fatica inutile: perché il piede cera rimasto conficcato dentro, come un chiodo ribadito.

Figuratevi il povero Pinocchio! Dove passare tutto il resto della notte con un piede in terra e con quellaltro per aria.

La mattina, sul far del giorno, finalmente la porta si aprì.

Quella brava bestiola della Lumaca, a scendere dal quarto piano fino alluscio di strada, ci aveva messo solamente nove ore. Bisogna proprio dire che avesse fatto una sudata!

"Che cosa fate con codesto piede conficcato nelluscio?" domandò ridendo al burattino.

"

没找到针对您问题的答案?对此我们深表歉意,希望在我们为您集成的Google搜索上您可以查到于您所需要的内容
Google
文章录入:admin    责任编辑:admin 
  • 上一篇文章:

  • 下一篇文章:
  • 【字体: 】【发表评论】【加入收藏】【告诉好友】【打印此文】【关闭窗口
      网友评论:(只显示最新10条。评论内容只代表网友观点,与本站立场无关!)


    | 本站简介 | 成都地图 | 在线翻译 | 网站地图 | 广告服务 | 联系站长 | 友情链接 | 设为首页 | 加入收藏 | 管理登录 | 
    外语学习沙龙 版权所有 Copyright? 2002-2005 外语沙龙 外语学习网-外语沙龙为外语爱好者提供外语学习交流的网上空间,本站提供免费外语歌曲,试题,外语在线翻译,学习听力mp3等资料下载。
    本站广告 招租中,在本站投放广告针对性较强,有较高的回报!
    蜀ICP备05005342号
    信息备案:蜀ICP备05005342号
    信远互联工作室 站长:寒江
    联系邮箱:monfr@126.com